Giornata Mondiale contro HIV e AIDS

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Chiamato e definito con tanti nomi, come: cancro dei gay, malattia incurabile, se l’è cercato, punizione. Sono passati oltre quarant’anni dalla scoperta dell’HIV, il virus che causa l’infezione che, se non curata, può portare all’AIDS. ⁠

Da allora la medicina ha fatto progressi enormi, una grande rivoluzione e sono state trovate terapie che permettono alle persone di convivere con l’HIV con un’aspettativa di vita praticamente uguale a quella delle persone che non ce l’hanno.⁠

Eppure, in Italia come altrove, l’immaginario collettivo è ancora una scatola chiusa, sembra essere rimasto indietro di decenni, con pregiudizi e forme di stigmatizzazione che oggi rendono l’HIV non tanto un problema medico, ma sociale.

Il nostro immaginario è rimasto all’alone viola, uno storico spot promosso nel 1990 dal ministero della Sanità per sensibilizzare sulla prevenzione dell’AIDS. Lo spot, piuttosto inquietante, era accompagnato dallo slogan “Se lo conosci lo eviti”: rappresentava l’HIV attraverso un alone viola che circondava le persone infette e si trasmetteva alle altre persone. Con gli occhi di oggi: stigmatizzante e discriminatorio.

Pazienti, medici infettivologi e associazioni concordano sul fatto che oggi sia necessario parlare diversamente di HIV, combattendo l’avversione di molte persone e diffondendo molta più informazione, anche tra i medici non specialisti.

I pregiudizi legati all’HIV sono strettamente legati alla difficoltà di ⁠parlare liberamente e serenamente di sesso: la scarsa informazione sull’HIV è anche un problema di sessuofobia. ⁠

Fortunatamente abbiamo strumenti utili da conoscere: a Brescia presso l’Ambulatorio di Medicina Transculturale e Malattie a Trasmissione Sessuale in viale del Piave 40. Si possono avere consulenze e il test è gratuito, anonimo e non è necessaria l’impegnativa del medico di base.

Solo su prenotazione al numero 030 3333456.

 
 
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